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Nizza DOCG, un vino rosso unico, ambizioso e così poco “piemontese”  

diRedazione WineReporter

26 Febbraio 2025

Settanta vini da uve Barbera in purezza pronti ad essere immessi sul mercato nel corso del 2025, degustati alla cieca da un centinaio fra produttori associati ed enologi. E’ il tradizionale appuntamento dedicato alla valutazione dell’annata dei Nizza DOCG, organizzato dall’Associazione Produttori del Nizza che si è tenuto al Foro Boario di Nizza Monferrato, in provincia di Asti.

L’evento nasce nel 2002 – assieme all’Associazione stessa – con l’obiettivo di proporre un’occasione di crescita e coesione tra i soci e alzare di anno in anno gli standard qualitativi della denominazione.

Ospite dell’evento, il primo Master of Wine d’Italia Gabriele Gorelli, che ha affiancato i partecipanti alla degustazione e ha concluso la giornata discutendo con i produttori presenti sulle sfide comuni sui mercati internazionali, sulle prospettive del Nizza DOCG e ovviamente sui vini in degustazione.

Secondo Gorelli, “il Nizza DOCG è una delle poche denominazioni italiane che ha compreso profondamente la propria identità, codificandola in modo esemplare e ponendo il territorio al di sopra della varietà. Il Nizza ha una sua unicità che non risiede solo nel suo territorio, ma soprattutto nel suo stile. Si distingue per la capacità di essere fuori dagli standard di riconoscibilità piemontese – e talvolta anche italiani – grazie a un tannino più suadente, a un corpo scorrevole e alla capacità di essere rinfrescante e speziato, senza risultare austero e monolitico. È un vino estremamente piacevole, che può essere apprezzato fin dal primo giorno di rilascio sul mercato”.

L’Associazione ha anche comunicato l’incremento del +5% di vendite di Nizza DOCG registrato nel 2024 rispetto all’anno precedente, per un totale di 1.093.892 bottiglie e 30 milioni di euro di giro d’affari. Una crescita costante dall’istituzione della DOCG avvenuta nel 2014, che manifesta una controtendenza rispetto ai principali vini rossi a denominazione italiani.

La degustazione si è concentrata in particolare sul Nizza 2022, un’annata sorprendentemente equilibrata a fronte di un anno molto caldo e siccitoso che ha messo a dura prova i viticoltori. Il vitigno ha dimostrato la sua grande adattabilità al cambiamento climatico, dando vita a rossi colorati, ricchi, sapidi e strutturati, con la peculiare acidità che ne conferisce freschezza, a fronte di gradazioni zuccherine medio-alte.

“La vendemmia 2022 è la prova tangibile della straordinaria capacità del Barbera di adattarsi a condizioni climatiche difficili che costituiscono una sfida per i viticoltori”, ha affermato Stefano Chiarlo, Presidente dell’Associazione Produttori del Nizza. “Il Nizza 2022 unisce nel calice opulenza ed equilibrio, senza mai eccedere in potenza, merito di un attento lavoro in vigna e in cantina”.

Anche il Nizza Riserva 2021 ha riscosso notevole interesse e apprezzamento, confermandosi, anche nella versione Riserva, una delle annate più eccezionali mai prodotte nella denominazione. La sua struttura rilevante e l’equilibrata acidità fanno da contrappeso a un bouquet ricco e complesso che riflette i terroir d’origine, raggiungendo standard qualitativi eccellenti e generalizzati.

“Ogni anno, con la nostra degustazione alla cieca – ha concluso Chiarlo – ci mettiamo in gioco senza pregiudizi, consapevoli che solo attraverso un dialogo aperto possiamo crescere, non solo come produttori, ma come comunità. Questo percorso ci permette di affinare sempre di più la nostra identità e costruire il futuro del Nizza DOCG, con impegno, consapevolezza e uno sguardo sempre rivolto al futuro”.

Dal 2002 l’Associazione Produttori del Nizza custodisce e valorizza il Nizza DOCG, espressione d’eccellenza del Barbera prodotto in un’area di 18 comuni nel cuore del Monferrato. Oggi l’Associazione conta 92 membri e lavora per accrescere e consolidare l’identità del vino e del suo territorio, con l’obiettivo di attestarlo, in Italia e all’estero, al pari delle grandi denominazioni italiane.

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