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Endrizzi Masetto Privé 2008, un Trentodoc Metodo Classico, “caldo e artistico”.

diUmberto Gambino

20 Giugno 2017
Masetto prive millesimato 2013

Dall’incontro di due idee diametralmente opposte potrebbe nascere un ottimo spumante, territoriale e di grande bevibilità: in questo caso, infatti, è nato il Masetto Privè Trentodoc 2008, dal Endrizzi cantina in Trentino. Prima di iniziare la nostra degustazione, però, è bene fare un passo indietro nel tempo 130 anni.

San Michele all’Adige è da sempre il centro vitivinicolo più importante del Trentino. Furono i monaci benedettini dell’Abbazia a promuovere la coltivazione della vite in epoca medievale e a curare i vigneti oggi in parte di proprietà della famiglia Endrizzi.
Nel 1885 l’area divenne proprietà degli Endrici (già “de Endrici” o “Endrizzi” nel dialetto locale). All’inizio del XX secolo, Francesco e Angelo Endrici introdussero nella tenuta il Cabernet Sauvignon e il Merlot, pur facendo buon uso delle varietà locali di Teroldego e Lagrein.

La quarta generazione è rappresentata dal discendente Paolo e dalla moglie Christine, architetto di origine tedesca. I loro diversi background culturali si arricchiscono a vicenda e hanno portato, negli ultimi vent’anni, alla creazione di diverse eccellenti bottiglie di vino. Oggi la generazione successiva, ovvero i figli Lisa Maria e Daniele Endrici, è pronta a prendere le redini dell’azienda.

C’è una sorta di tocco femminile nel più recente e accattivante spumante Endrizzi. In particolare Christine voleva un vino con bollicine fini ed eleganti, ma soprattutto che fosse “caldo”. Ed è proprio questo che ha chiesto al suo enologo Vito Piffer. Nelle sue stesse parole: “Io e Paolo non siamo né tecnici del vino né enologi, ma vogliamo comunque che i nostri vini rappresentino le nostre idee, il nostro terroir e la nostra filosofia, anche se questo significa nuotare controcorrente!”.

Quindi, come vedete, l’idea del “vino caldo” di Christine ha dato a Pfiffer le giuste indicazioni su come doveva essere il vino! Non pensate che sia un meraviglioso incontro di idee?

La loro perseveranza e la volontà di sperimentare novità e qualità li ha portati a creare uno spumante molto longevo. Lo hanno chiamato Masetto Privé: solo 1500 bottiglie prodotte, 100% Chardonnay, da uve raccolte ad altitudini che vanno dai 400 agli 800 metri sul livello del mare. L’idea di base è stata quella di creare un Trentodoc in cui la classica base spumante, minerale e fresca, incontra una base derivata da uve più mature, dando vita a un prodotto ricco di qualità, struttura e freschezza.

Ecco le mie note di degustazione sul Masetto Privè 2008 Trento Doc. Questo vino spumeggiante è stato affinato sui suoi lieviti per 84 mesi prima della sboccatura (degorgement). Il colore è giallo dorato brillante, il perlage morbido e persistente. Gli aromi sono evoluti, intensi, fini e delicati, di acqua di roccia, sambuco, frutta tropicale come pompelmo rosa e papaia, seguiti da cioccolato bianco e da una scia tortuosa di agrumi e mela verde. Il termine “fragranza” sembra appropriato in questo caso. Il gusto è avvolgente, aggraziato, sapido, equilibrato, morbido e fresco. Leggero come una piuma, è molto piacevole da bere. Nonostante i nove anni trascorsi dalla vendemmia e la sua innegabile longevità, è ancora molto fresco.

Alcuni dati tecnici: il mosto derivato dalla pressatura viene fatto fermentare senza essere decantato, in parte in piccole botti di rovere francese e di acacia ungherese e in parte in vasche d’acciaio. Dopo essere stata sottoposta a battonage settimanale fino alla fine di dicembre, la base spumante viene poi affinata in legno e acciaio fino alla fine di giugno. Solo a questo punto viene assemblata la cuveè e avviato il processo di crivellatura. L’invecchiamento sui lieviti (sur lies) viene poi portato avanti per un minimo di 7 anni. Dosaggio zero: nessuna aggiunta di liqueur d’expédition.

Prezzo al dettaglio: € 70; $ 78. La mia valutazione: 91/100

www.endrizzi.it

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diUmberto Gambino

Professional journalist and sommelier, from an early age I breathed the scents of the vineyard and tasted the wine in my grandfather's cellar, in Sicily. The multiple life and work experiences brought me first to Liguria, then to the capital. Roman by adoption, but always Sicilian at heart, I am always fascinated by the beauties of our Italy, between territories to explore and typical food and wine.