Dom. Apr 20th, 2025

Champagne, non solo il vino della festa: ecco i 10 abbinamenti perfetti

diUmberto Gambino

12 Marzo 2025

di Umberto Gambino
E’ un dato di fatto che sta nei freddi numeri: nel 2024, la produzione e le vendite globali di Champagne hanno registrato una flessione significativa. Secondo il Comité Champagne, le spedizioni globali hanno raggiunto 271,4 milioni di bottiglie, segnando un calo del 9,2% rispetto all’anno precedente. Il record è del 2022 con 325 milioni di bottiglie vendute in tutto il mondo. Non è esente dal segno meno la Francia, paese in cui la diminuzione ha toccato il 7,2%, con 118,2 milioni di bottiglie vendute lo scorso anno. Le esportazioni sono state nel 2024 di 153,2 milioni di bottiglie (il 56,4% del totale venduto) con una diminuzione del 10,8%. L’Italia è il quinto mercato mondiale a valore: nel 2023 le spedizioni di Champagne verso l’Italia hanno toccato 9,9 milioni di bottiglie (con un – 6,8% sul 2022, anno record) per un valore di 265,8 milioni di euro. Le statistiche definitive del 2024 saranno rese note ad aprile.

Questo calo globale di vendite si può attribuire a cause diverse, tra cui l’inflazione, le incertezze economiche e politiche globali, la prospettiva a breve dell’introduzione dei dazi statunitensi. Molto concreta si è fatta, Inoltre, la concorrenza di alternative più economiche, come il Prosecco, che ha influenzato negativamente le vendite di Champagne. Ma ancora oggi “Champagne è sinonimo di tutto il bello della vita”. E per Maxime Toubart, presidente del Syndicat Général des Vignerons e co-presidente del Comité Champagne, “lo Champagne è un vero e proprio barometro del sentimento dei consumatori, e questo non è il momento di festeggiare”. Un momento, purtroppo, diventato un periodo piuttosto lungo. 

Tuttavia, lo champagne è sempre un vino che vince per la sua versatilità: è multiforme, non è solo la bevanda sinonimo di festa, eleganza, edonismo e momenti speciali, ma è senza dubbio un accompagnamento perfetto per molti piatti.

Abbinamenti perfetti per ogni tipo di champagne
(secondo il Bureau Italiano dello Champagne)

Champagne Brut. E’ un abbinamento versatile, perfetto per una vasta gamma di piatti, dai frutti di mare ai formaggi a pasta molle, alle carni bianche come pollo arrosto o tacchino.
Champagne Extra Brut. Con il suo sapore molto secco, l’Extra Brut trova la sua esaltazione con sushi e sashimi o crostacei al vapore (astice o aragosta conditi in modo semplice).
Champagne Demi-Sec. E’ più dolce, quindi ideale per dessert cremosi, torte alla frutta, tiramisù o panna cotta oppure con la cucina asiatica leggermente speziata come piatti al curry leggeri.
Champagne Blanc de Blancs. Elegante e fresco, il Blanc de Blancs si abbina a piatti di pesce come tartare di tonno o branzino al forno, insalate di stagione o piatti vegetariani raffinati.
Champagne Blanc de Noirs. Più strutturato e corposo, il Blanc de Noirs è ideale per carni rosse leggere (filetto di maiale o vitello), funghi, tartufo e risotti cremosi.
Champagne Rosé. Con le sue note fruttate, il Rosé si sposa bene con piatti a base di frutti di bosco (insalate con melograno o formaggi freschi), carni rosate (anatra o prosciutto crudo), dolci al cioccolato fondente. 

Nicola Roni, Ambasciatore Italiano dello Champagne

LA TAVOLOZZA DEI SAPORI PER DIECI CHAMPAGNE GIUSTI DA ABBINARE

Un esempio straordinario di come poter abbinare diversi tipi di Champagne a piatti altrettanto raffinati è la “tavolozza dei sapori”, sperimentata con successo anche a Roma, al Ristorante Pipero, grazie allo chef Ciro Scamardella che ha presentato 10 piatti trasformati (anzi “sintetizzati”) in altrettante essenze su una ideale tavolozza sensoriale, colorata, in modo da invitare gli ospiti a riconoscere i sapori alla cieca, fidandosi solo dei propri sensi. Dieci possibilità, ciascuna con un suo potenziale Champagne da accostare per una tavolozza dei sapori presentata proprio come la tavolozza di un pittore.

La degustazione-laboratorio, proposta dal Bureau du Champagne Italia, si è basata su questa suggestione per portare sulla tavolozza i colori, i profumi e i gusti di dieci essenze, ognuna affiancata a una differente cuvée. Eccole in dettaglio, secondo le scelte dell’esperto sommelier  Nicola Roni, Ambasciatore Italiano dello Champagne nel 2007.

  1. Mallol “Infini” – Blanc de Blancs Brut (assemblaggio di Chardonnay al 100%, 48 mesi sui lieviti)
    ### con crema di spinaci (colore verde brillante)

Una crema dal gusto molto pulito, verticale, concentrata sull’erbaceo nella sua parte più centrale in cui prevale la clorofilla. Sensazione di grassezza bilanciata da una rotondità elegante con una nota ferrosa dovuta al gambo dell’erba. Abbinata a un Blanc de Blancs per affinità aromatica, data dalla presenza al naso di note vegetali come mentuccia ed erbe aromatiche. 

  1. Charles Heidsieck – Blanc de Blancs Brut (da 10 Cru di uve Chardonnay, 48 mesi sur lie)
     ### abbinato a crema di cipolla ramata (colore beige)

Crema dal gusto dolce, tondo e grasso, in cui spicca la nota del dolce caramellato fusa con una prevalenza di burro. Un’essenza che ricorda la classica Soupe à l’oignon francese (come detto dallo chef). La rotondità data dal burro si sposa con un Blanc de Blancs che ha il compito di sgrassare la bocca, ma anche di dare freschezza e mineralità all’accostamento.

  1. Duval-Leroy Fleur de Champagne Premier Cru (70% Chardonnay, 30% Pinot Nero, vino base del 2014, 6 anni di affinamento sui lieviti)
    ### con peperone affumicato (colore rosso lucido)

Peperone arrostito, pelato e condito leggero. La pelle bruciacchiata, qualche seme e il gusto delle fascine del forno nell’ultima parte della cottura regalano note di tostato e affumicato. Al palato è grasso, compatto e goloso. Accompagnamento ideale con uno Champagne che assembla Chardonnay e Pinot noir con le uve a bacca nera a dare la giusta struttura all’abbinamento.

  1. Henriot Souverain Brut (45% Pinot Noir, 40% Chardonnay, 15% Meunier, un assemblaggio di 29 crus, 3 anni sur lie)
    ### abbinato a una chutney di pompelmo (colore rosso)

Un’esplosione di sapori che gioca tra dolcezza fruttata, acidità vivace e il retrogusto amarognolo tipico di questo frutto. Ha una consistenza leggermente densa che avvolge il palato. Un abbinamento che si esalta con lo Champagne e che traccia una lunga linea che permette al chutney di essere parte di un antipasto di pesce, ma anche il topping per un dessert. Freschezza e morbidezza caratterizzano lo Champagne.

  1. Palmer La Reserve Nature (Pas Dosé – 50-55 % Chardonnay, 30-35 % Pinot Noir, 20-25% Meunier, 6 anni sur lie)
    ### si sposa con nero di seppia e patate (colore nero).

E’ il classico antipasto di mare italiano. La seppia, privata della sua consistenza callosa, si riappropria del prezioso nero contenuto nella sua sacca. Il risultato è un gusto marino, con note iodate e sapide. In chiusura, una leggera nota acida. La consistenza densa e la persistenza gustativa richiamano le suggestioni del mare, evocando molti piatti a base di molluschi e frutti di mare, che trovano il loro naturale abbinamento con gli Champagne non dosati, dal tocco deciso e dalla marcata impronta di acidità.

Ciro Scamardella, chef Ristorante Pipero, e Domenico Avolio, Presidente Bureau Italiano Champagne

 

  1. Brice Blanc de Noirs Grand Cru Extra Brut (100% Pinot Noir dal Grand cru di Bouzy; fermentazione e affinamento in botti da 228 litri e in vasche di acciaio inox, senza fermentazione malolattica; conservazione sui lieviti in cantina per 24 mesi)
    ### abbinato con manteca marina (colore marrone chiaro)

L’essenza della manteca marina è l’esaltazione del classico piatto ai frutti di mare. Gusto compatto e marino, avvolgente e intensamente persistente, in cui si possono distinguere cozze, vongole, fasolari e altro. Uno Champagne con un basso contenuto di zucchero offre un’accentuata sapidità minerale che prolunga le sensazioni iodate.

  1. Mailly Grand Cru Blanc de Noirs Brut (vino di riserva elevato in botti secondo il metodo Solera)
    ### con maionese al curry (colore giallo pieno)

La maionese al curry é equilibrata, cremosa, speziata, lievemente esotica. Le spezie e la grassezza delle uova si abbinano alla perfezione con uno Champagne Blanc de Noirs, in grado di dare bilanciamento, acidità e fare emergere sensazioni pepate.

  1. Geoffroy Expression 1er Cru Brut (35% Pinot Noir, 35% Meunier, 30% Chardonnay ; 50% annata corrente 2019 e 50% di riserva perpetua iniziata nel 1970)
    ### abbinato con manzo affumicato (colore beige chiaro)

Crema dal gusto grasso, pieno, molto lungo, avvolgente e persistente. Ricorda l’arrosto al forno, con i suoi succhi che creano un perfetto equilibrio tra dolcezza, sapidità e grassezza. La nota affumicata rende il corpo della crema più snello e gentile. Uno Champagne di assemblaggio, un vino di struttura e maturità, può donare l’ampiezza aromatica necessaria per il legame gusto-olfattivo.

  1. Jacquart Blanc de Blancs Brut 2015 (100% Chardonnay, 6 anni sur lie)
    ### con litchi (colore quasi trasparente)

Il litchi, con i suoi sentori delicati di rosa, mandorla e fiori bianchi è fresco, ben bilanciato e trasversale, capace di attraversare il confine tra dessert e antipasti salati. Le sensazioni fruttate dello Chardonnay e la maturità e la complessità che uno Champagne millesimato è in grado di regalare esaltano la delicatezza del litchi.

  1. Barnaut Bouzy Grand Cru Rosé Brut (85% Pinot Noir, 15% Chardonnay, assemblaggio di diverse annate e diversi vitigni, matura in tini e bottiglie per 3 anni)
    ### abbinato a fichi secchi e rum (colore marrone deciso)

L’essenza è un concentrato di sapori caldi e avvolgenti. La dolcezza intensa dei fichi secchi si intreccia con le note aromatiche del rum, perfetta per accompagnare momenti di convivialità, con un tocco di eleganza e tradizione. La struttura e il colore carico di uno Champagne Rosé sono il sostegno ideale per la frutta secca e la componente alcolica del rum.

Le dieci essenze protagoniste del laboratorio del gusto
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diUmberto Gambino

Professional journalist and sommelier, from an early age I breathed the scents of the vineyard and tasted the wine in my grandfather's cellar, in Sicily. The multiple life and work experiences brought me first to Liguria, then to the capital. Roman by adoption, but always Sicilian at heart, I am always fascinated by the beauties of our Italy, between territories to explore and typical food and wine.