Dal cinema al vino: una storia emozionante! A mio parere, definisce molto brevemente la saga di Rocca delle Macìe, l’azienda vinicola del Chianti Classico appartenente alla famiglia romana Zingarelli. Sono passati più di 40 anni (1973) da quando Italo Zingarelli acquistò Rocca delle Macìe a Castellina in Chianti, vicino a Siena. È stato produttore di alcuni importanti film entrati nella storia del cinema, come il genere “spaghetti western” interpretato dagli indimenticabili Bud Spencer e Terence Hill. Negli anni ’70, Italo ha coronato il suo sogno di creare un’azienda agricola nel cuore del Chianti Classico.
Dopo l’acquisto di Rocca delle Macie, Italo ha comprato anche la tenuta Sant’Alfonso, da cui è nato il vino che ho scelto qui come Top. Nel 1985 entra in azienda il figlio di Italo, Sergio, attuale proprietario (nonché presidente del Consorzio Chianti Classico). Da allora, Sergio, in collaborazione con la sorella Sandra, lavora allo sviluppo dell’azienda di famiglia per conquistare i mercati italiani e mondiali. Con lui, oggi, lavorano la moglie Daniela e i figli Giulia e Andrea: le nuove generazioni di Zingarelli.
Oggi l’azienda dispone di circa 600 ettari: più di 190 di vigneto e circa 80 di oliveto, e copre sei tenute: Le Macìe, Sant’Alfonso, Riserva di Fizzano e Tavolelle nel Chianti Classico; Campomaccione e Casamaria in Maremma nella DOC Morellino di Scansano.
Ma ora vorrei parlare del vino migliore e più importante della Tenuta Sant’Alfonso (33 ettari di vigneti coltivati a Sangiovese, Colorino, Merlot e Cabernet Sauvignon). In questo caso, senza alcun dubbio, posso dire che il Sangiovese è il protagonista di un grande film da Oscar chiamato “Chianti Classico”. Un vero Cru aziendale, da Sangiovese 100%. L’altro grande Cru aziendale è la Riserva di Fizzano, un Chianti Classico altrettanto buono. Questo vino è la conferma di come il Chianti Classico possa dare risultati diversi a seconda del terreno in cui viene coltivato il Sangiovese. Dimostra che da terreni ricchi di argilla e poveri di scheletro si ottiene una maggiore concentrazione di aromi e polifenoli nel vino.
Nota di degustazione. Tenuta Sant’Alfonso Chianti Classico DOCG 2014. Le mie sensazioni olfattive suggeriscono pepe nero, pepe rosa, rosmarino, ginepro, note mediterranee, grande intensità balsamica, con liquirizia in sottofondo e poi tostatura di caffè. Il sorso è intenso, concentrato, polposo, calorico, con tannini vivaci e ben levigati. Quando lo si beve, si può apprezzare la persistenza e la grinta. Sembra quasi un “mangia e bevi” nel bicchiere, con grande soddisfazione per il palato. Un vino che parla e, infatti, è come un film ricco di colpi di scena: altro che “film muto”!
Alcuni dati tecnici. Da uve 100% Sangiovese provenienti dalla Tenuta Sant’Alfonso (vigneti di 15 anni) a Castellina in Chianti, a un’altitudine di 280-300 metri sul livello del mare. Raccolta manuale delle uve e prima selezione delle stesse direttamente in vigna. Vinificazione in acciaio a temperatura controllata. Il vino viene invecchiato in botti di rovere francese da 35 hl per almeno un anno e poi ulteriormente affinato in bottiglia. Prodotto 45.000 bottiglie. Prima annata: 1998
Prezzo al pubblico: € 14; $ 16,5 – Il mio giudizio: 92/100