Gio. Ott 31st, 2024

Proviene dalle uve raccolte in un unico vigneto (Madonna delle Grazie) a 400 metri di altitudine. Si producono solo 5.000 bottiglie.

diUmberto Gambino

7 Dicembre 2016
Marroneto Madonna delle Grazie

Il primo Brunello di Montalcino che vi presento su questo Blog l’ho assaggiato in due diverse occasioni, a distanza di mesi, e ha lasciato in me un’impressione davvero sbalorditiva. La prima volta è stato lo scorso febbraio, nell’ambito di “Benvenuto Brunello”, l’anteprima delle nuove annate di questo straordinario vino che si svolge ogni anno a Montalcino. Immagino che tutti voi conoscete già Montalcino, la cittadina storica della provincia di Siena nota in tutto il mondo appunto per il suo eccellente vino rosso a Denominazione di Origine Controllata e Garantita.

Poi l’ho degustato di nuovo, lo scorso novembre, durante “Barolo Brunello“, evento top dedicato ai migliori produttori dei due vini rossi italiani più noti al mondo.

Il “due su due” a cui mi riferisco è il Brunello di Montalcino selezione Madonna delle Grazie 2011 della cantina “Il Marroneto“.

Alessandro Mori

Proprietario è Alessandro Mori, uomo di grande cultura e personalità, originario di Siena, discendente di una famiglia di avvocati. L’azienda è stata acquistata da suo padre Giuseppe Mori, nel 1974, quando Alessandro aveva 13 anni e suo fratello maggiore Andrea, 17. Il genitore l’aveva comprata per loro bambini. Da quello che, da bambino, era il “gioco del vino“, col passare degli anni si è trasformato in un affare serio e importante: una vera e propria professione. Al punto da convincere Alessandro ad abbandonare l’attività di avvocato per concentrasi unicamente nel mestiere di vignaiolo che egli ama profondamente.

“Ogni annata del Brunello “Il Marroneto – commenta Alessandro – si associa ad un evento importante della mia vita”. Ma qual è il suo motto? “I miei vini, frutto di un percorso che è uscito dai canoni commerciali, sono l’espressione della mia personalità”.

Per Mori, oggi si vende il brand “Il Marroneto” non un semplice Brunello. Ha sempre fatto il vino come voleva lui, senza cedere alle mode stilistiche del tempo.

Il Brunello di Montalcino Selezione Madonna delle Grazie 2011 è un vero e proprio cru. It’s made out of grapes from a single vineyard (Madonna delle Grazie) at 400 meters above sea level. It produces only 5,000 bottles.

La prima annata è stata il 2000. Questa selezione è davvero un Brunello “super”, da uve Sangiovese grosso. Esprime aromi giovani di frutti di bosco, amarene, fiori di violetta, liquirizia, humus, terra bagnata, spezie aromatiche come il ginepro e il rabarbaro, tabacco dolce. I profumi sono un autentico bouquet, anche cangianti.

Il gusto è teso, progressivo, molto fresco, sapido, morbido e lungo, sfoggiando tannini fini. Un Brunello Top molto elegante in cui il frutto è perfettamente percepito e valorizzato.

Lucia Nannetti presenta “Madonna delle Grazie” di Il Marroneto

Una curiosità: la cantina prende il nome da un antico torrione, che si trova vicino all’antica chiesa della Madonna delle Grazie, risalente al 1200, utilizzato una volta dalle monache come silos per la farina di castagne con cui si faceva il pane per i viaggiatori della Via Francigena. Le castagne grosse sono chiamate “marroni”: da qui il nome “Il Marroneto“.

Alcuni dati tecnici: La vinificazione avviene in tini di rovere di Allier rimanendo completamente fermo per i primi due giorni; sale in temperatura molto piano per arrivare ai 30 gradi dopo circa 5 giorni. La fermentazione dura circa 20-22 giorni.

Affinamento: invecchiamento in botti di rovere da 25 quintali per 41 mesi. Diviene Brunello dopo 5 anni, considerando anche 10 mesi di affinamento in bottiglia.

Altre annate eccellenti dello stesso vino: 1990, 1997, 1999, 2001, 2010.

E’ un vino che si può bere senza abbinamento per un momento conviviale con gli amici.

La mia valutazione: 95/100; Prezzo: € 150 – $ 160

www.ilmarroneto.com

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diUmberto Gambino

Professional journalist and sommelier, from an early age I breathed the scents of the vineyard and tasted the wine in my grandfather's cellar, in Sicily. The multiple life and work experiences brought me first to Liguria, then to the capital. Roman by adoption, but always Sicilian at heart, I am always fascinated by the beauties of our Italy, between territories to explore and typical food and wine.