Gio. Ott 31st, 2024

Folle Conero La Calcinara, il fresco vino marchigiano di “Fratelli Rossi”

diUmberto Gambino

8 Ottobre 2017
Eleonora and Paolo Berluti, La Calcinara brothers
Eleonora e Paolo Berluti, fratelli La Calcinara

È l’azienda simpatica delle Marche (Centro Italia). Basta con le presentazioni schematiche, ingessate, formali, rigide. La Calcinara è un’azienda intelligente, giovane e sbarazzina, una moderna “start-up” (come si direbbe oggi) che respira attraverso l’immagine dei suoi titolari: Paolo ed Eleonora Berluti. Sono un esempio tangibile dell’entusiasmo e della vivacità con cui il territorio del Conero offre, da tempo, tanti ottimi vini rossi che meritano di essere conosciuti di più e meglio.

L’azienda è stata fondata nel 1997, proprio nel comune di Calcinara, in località Candia ( zona di Ancona), dall’iniziativa imprenditoriale di Mario Berluti, esperto del settore vinicolo. Due anni dopo, nei 20 ettari di terreno vengono impiantati i primi 4 ettari di vigneto Montepulciano, con sistema di coltivazione a cordone speronato. Il progetto è quello di far interagire, nel miglior modo possibile, l’uva Montepulciano con la terra di Candia. Nel 2005 è stata fondata la nuova cantina e nel 2007 è venuto alla luce il primo vino: Folle . Oggi Calcinara conta 9 ettari totali di vigneti.

Nel corso degli anni, l’esperto Mario ha dato “carta bianca” ai suoi figli, Paolo ed Eleonora, nella gestione dell’azienda, e ora posso dire con certezza che aveva ragione. Paolo ed Eleonora sono davvero due bravi ragazzi con la testa a posto: amano davvero il mondo del vino e lo hanno studiato in tutte le sue sfaccettature.
Paolo, laureato in Viticoltura ed Enologia, ha lavorato per alcuni mesi in Nuova Zelanda come tecnico specializzato presso la Hunter’s Winery di Marlborough. Poi si è trasferito in Cile, dove ha scoperto il fascino dell’agricoltura biologica e biodinamica, e quindi a Bordeaux, dove ha imparato l’arte dell’affinamento e dell’assemblaggio dei vini.
Eleonora ha fatto più o meno lo stesso percorso. Iscritta al Corso di Laurea in Viticoltura ed Enologia di Ancona, ha completato gli studi presso la Faculté d’Oenologie di Bordeaux. Per lei il vino è sicuramente “materia viva”. Come gli esseri che vivono su questa terra, anche il vino partecipa al complesso ciclo della natura: nasce, si evolve, invecchia e muore. E si rinnova a ogni stagione, ogni volta come un’iscrizione nel tempo che non si ripete.

Due giovani enologi possono dare alla luce tutt’altro che un vino rosso, eccellente, che rispecchia i loro caratteri interiori. Questo vino è “Folle” (Il Matto o Il Pazzo, come preferite), Conero Rosso Riserva DOCG annata 2012 che vorrei presentarvi come una “Il vino della settimana. L’ho assaggiato di recente, a una cena con i due giovani produttori, e mi piace raccontarlo qui.

Note di degustazione. Rosso rubino denso e impenetrabile. Piccoli tocchi di bouquet, senza impudenza. Bella nota speziata, come marmellata di more, fondo balsamico, leggero cardamomo, rosmarino. Il gusto è fine, potente, ma ben equilibrato, mostra tannini ben bilanciati, ed è davvero un vino rosso setoso, nervoso, un po’ “pazzo”. Ha il 15% di alcol e non si sente in bocca. Prodotto in 3.500 bottiglie. Prima annata prodotta: 2007.

Alcuni dati tecnici: 100% uve Montepulciano. Vinificazione: Macerazione a 10°C per 4 giorni con pigiatura manuale, fermentazione, seguita da un’ulteriore macerazione in vasche piene per un contatto con le bucce per un totale di 45 giorni. Fermentazione malolattica sulle bucce. Svinatura e batonnage per i due mesi successivi. Invecchiamento di 18 mesi in barrique nuove di rovere francese, poi 6 mesi di assemblaggio e altri 12 mesi di affinamento in bottiglia.

Abbinamento vino-cibo: ottimo sulla tagliata di manzo alle spezie condita con aceto balsamico.

Prezzo al dettaglio: € 22 – $ 26; La mia valutazione: 92/100

www.lacalcinara.it

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diUmberto Gambino

Professional journalist and sommelier, from an early age I breathed the scents of the vineyard and tasted the wine in my grandfather's cellar, in Sicily. The multiple life and work experiences brought me first to Liguria, then to the capital. Roman by adoption, but always Sicilian at heart, I am always fascinated by the beauties of our Italy, between territories to explore and typical food and wine.