di Alessia Canarino
Non ci si sorprende mai abbastanza per l’organizzazione, il coinvolgimento e per la comunicazione precisa che c’è attorno a Campania Stories. È un grandissimo evento, ospitato dal team di Miriade and Partners, una giovane e affermata agenzia di comunicazione campana, del Sud Italia, che lavora alacremente tutto l’anno. E il loro evento più importante è Campania Stories, un walk around tasting che ogni anno riunisce wine writer da tutto il mondo, che hanno anche l’opportunità di incontrare produttori e enologi. Un grande plauso a Diana, Massimo e Serena, i deus ex machina di questo evento, ospitato lo scorso maggio nel Sannio, l’angolo settentrionale della regione Campania.
Tenute del Gheppio, a Dugenta, è stata la sede della due giorni di degustazione, durante i quali più di 50 wine writer provenienti da tutto il mondo hanno degustato centinaia di campioni presentati da più di 90 aziende vinicole.
Bianchi, rossi, rosati e spumanti sono stati al centro delle due giornate di degustazioni e del walk around tasting finale aperto agli operatori del settore e agli intenditori di vino.
Mentre l’Anteprima si è svolta a Benevento presso la Rocca dei Rettori, un antico edificio nel cuore della città: è stata una grande occasione per conoscere i dettagli dell’annata 2023 in Campania, dove forti piogge, nebbie ed escursione termica diurna hanno causato alcuni problemi di muffa, incidendo soprattutto sulla quantità più che sulla qualità del vino.
Ed è quello che è emerso degustando i vini: tutti i bianchi erano ancora molto chiusi, dove il profumo predominante di banana ed esteri faceva capire di vini imbottigliati anticipatamente o appena fermentati. Si spera che queste note svaniscano con l’invecchiamento, lasciando la croccantezza e le note aromatiche di Fiano, Greco e Falanghina, le principali uve della regione.
Ma la parte più interessante ha riguardato i vini del Casertano, la zona settentrionale della Campania, stretta tra Napoli e il Lazio (la regione di Roma), dove non esiste alcuna DOCG ma 4 DOC: Galluccio, Casavecchia di Pontelatone, Falerno del Massico e Aversa. Una zona ricca di vulcani spenti, dove i terreni sono ricchi di pomice e tufi sciolti che arricchiscono l’argilla di sostanze nutritive. I vini casertani mescolano storia, tradizione e innovazione, grazie alle nuove generazioni.
Il Falerno del Massico è considerato il vino più antico della Campania, prodotto già nel II secolo a.C. dai Romani, sotto la denominazione “falernum”, a seconda dell’altitudine dei vigneti. Questo vino rosso è oggi ottenuto da uve Aglianico e Primitivo, mentre il Falerno Bianco proviene principalmente da uve Falanghina. Qui produttori come Villa Matilde stanno facendo un ottimo lavoro per promuovere i vini all’estero, mentre l’altro produttore della zona, Porto di Mola, sta concentrando tutti i suoi sforzi sull’incoming, per offrire ai visitatori anche la migliore esperienza enologica della regione. O come Masseria Felicia, dove l’eredità della giovane Felicia, scomparsa anni fa, è stata orgogliosamente raccolta dal marito e dalla figlia.
D’altronde Aversa è un piccolo comprensorio dove ancora si pratica un sistema formativo unico. La cosiddetta alberata è un modo antichissimo di coltivare la vite, legata ad alberi da frutto. Esistono ancora pochi filari e la vite è ancora allevata in verticale, ma i costi di gestione sono molto elevati in quanto qualsiasi operazione in vigna, dalla potatura, alla cimatura fino alla raccolta è manuale tramite scale e le viti crescono a 4/5 metri di altezza.
Le varietà sono numerose e offrono diverse espressioni, dai vini profondi e alcolici del Nord della regione ai vini tannici e profondi del Sud, mentre i rossi della costa tendono ad essere più leggeri, più chiari e più acidi.
Quindi, ecco una lista dei vini casertani che ho amato di più – i nuovi gioielli nascosti della Campania:
CANTINA DI LISANDRO Terre del Volturno Pallagrello Bianco IGP Lancella 2023: molto aromatico al naso, magro e salato in bocca.
ALOIS Terre del Volturno Pallagrello Bianco IGP Morrone 2022: acidità aspra ben bilanciata da alcune note di torta alla frutta, agrumato e persistente in bocca.
MASSERIA PICCIRILLO – VSQ Brut – Prima Gioia: uno spumante evoluto, che mostra grande finezza con note di lieviti di crosta di pane e aromi di mandarino
VITEMATTA – Vino spumante Metodo Classico Principe 2021: impasto, legno di cheddar e fiammiferi bruciati, insieme a note di frutta secca e yogurt. Un vino estivo elegante e rinfrescante.
NUGNES Falerno del Massico Rosso Riserva Dop Caleno 2016: profondo, legnoso con tannini persistenti e retrogusto di liquirizia
VILLA MATILDE AVALLONE Campania Aglianico Igp Roccaleoni 2019: vellutato, con grande concentrazione fruttata di lampone e amarena.
PORTOLANO MARIO Campania Aglianico Igp Sei Pollici 2019: incredibilmente salato, vibrante, con le tipiche note di frutti di bosco dell’aglianico, ben amalgamate con l’apporto del rovere.
CANTINA DI LISANDRO Terre del Volturno Pallagrello Nero Igp Nero di Rena 2020: magro, pulito e tannico. L’eleganza del Pallagrello, con la potenza della terra vulcanica
SCARAMUZZO Terre del Volturno Casavecchia Igp Violabianca 2022: morbido, elastico, profondo e decisamente pronto da bere.
VIGNE CHIGI Terre del Volturno Igp Casavecchia 2022: balsamico, persistente e tannico, con note di frutti a bacca nera insieme alle spezie del rovere.
Quindi attendo con ansia l’edizione 2025 nella zona del Vesuvio – questo è ciò che è stato spoilerato – per assaggiare di più e scoprire nuovi gioielli di questa regione del Sud Italia.