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Roagna, Barolo Pira 1996 Riserva, 21 anni di emozioni nel bicchiere

diUmberto Gambino

9 Agosto 2017
Roagna Barolo

Lo scorso luglio ho avuto l’opportunità di partecipare a un importante evento enologico nazionale. Ho assaggiato un centinaio di vini piemontesi e una trentina del sorprendente Barolo DOCG. Erano in buona forma. Tuttavia, solo un vino ha suscitato l’emozione unanime di tutti noi assaggiatori: il Barolo Pira Riserva 1996 dell’azienda Roagna.Dovete sapere che tutti noi abbiamo chiesto un bicchiere di vino in più per sistemare meglio e ricordare quello che può diventare, migliorando notevolmente, una Barolo che proviene da uve Nebbiolo vendemmiate 21 anni fa.

Ma chi sono i Roagna? L’Azienda Agricola I Paglieri (questa la ragione sociale), da loro fondata, si trova nel comune di Barbaresco (Cuneo) ela Roagna produce ottime etichette di Barbaresco DOCG (sempre da uve Nebbiolo). Il vigneto Pira, da cui proviene il vino che ho scelto, si trova nel comune di Castiglione Falletto, una delle “culle” del Barolo più puro.

Luca Roagna con il padre Alfredo Roagna nella loro azienda vinicola a Castiglione Falletto, zona del Barolo, Piemonte, Italia.
Luca Roagna con il padre Alfredo Roagna nella loro azienda vinicola a Castiglione Falletto, zona del Barolo, Piemonte, Italia.

L’azienda Roagna è oggi gestita da Alberto Roagna e dal figlio Luca, che rappresenta la quinta generazione di una famiglia da sempre impegnata nel lavoro in vigna e in cantina. Il primo capo fu il bisnonno Vincenzo 150 anni fa. Era il proprietario di una cantina nel centro del paese di Barbaresco. Ma i Roagna non sono viticoltori tradizionali: sono produttori innovativi, esperti delle loro terre. Vivono per fare vino, rispettando la tradizione ma cercando allo stesso tempo di migliorarla.

Alberto e Luca lavorano in armonia. Per riassumere la loro filosofia produttiva hanno redatto un “Manifesto di Roagna” in dieci punti. Ne riporto alcuni: l’utilizzo di vecchi vitigni, l’uso esclusivo di lieviti indigeni e di lunghe maturazioni, il rispetto della biodiversità, il divieto di pesticidi ed erbicidi, è necessario mantenere la purezza olfattiva e gustativa del vino, senza note di rovere tostato. La Roagna è un’estrema lavoro degli artigiani: Ogni bottiglia di vino viene toccata da un membro della famiglia sei volte prima di lasciare la cantina.

La chiave del successo dei vini di Roagna è – a mio parere – la scelta di lavorare le vecchie viti e le radici molto profonde. Grazie a queste due ragioni, si ottengono uve con una grande concentrazione aromatica. I terreni sono di origine sedimentaria marina, con stratificazioni di argille calcaree alternate a rocce e sabbie grigio-blu.

Il vigneto Pira, storico di Castiglione Falletto, è un riferimento geografico esclusivo di Roagna dal 1989, anno in cui è stato acquistato.

Originata dalla disgregazione delle rocce, la Pira presenta numerosi strati alternati di roccia calcarea bianca, marna grigia, marna blu, sabbie, con un alto contenuto di minerali come il ferro. I vini di riserva possono essere venduti sui mercati circa 10-15 anni dopo la data di vendemmia in quantità che non superano le poche centinaia di bottiglie. In particolare, di questa Pira Riserva 1996 sono state prodotte solo 1974 bottiglie. L’invecchiamento avviene in grandi botti di rovere.

Note di degustazione. È un vino denso, di lunga durata e perfettamente a suo agio con gli anni trascorsi. Si apre con un bel bouquet di confettura di more e mirtilli, poi cioccolato fondente, tabacco, viola fresca. Poi ancora note balsamiche, cannella, chiodi di garofano, mirto. La bocca è una fitta piuma (il che non è contraddittorio), si sentono i tannini finemente conciati e ben levigati, la freschezza intatta, unita a una morbidezza che dà sprint allo sprint, dinamico e lungo. Una scarica di emozioni da ricordare a lungo. Pensate: questo vino ha 21 anni ed è perfettamente equilibrato!
Vino biologico
Prezzo al dettaglio: € 544 – $ 638. La mia valutazione: 98/100
www.roagna.com

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diUmberto Gambino

Professional journalist and sommelier, from an early age I breathed the scents of the vineyard and tasted the wine in my grandfather's cellar, in Sicily. The multiple life and work experiences brought me first to Liguria, then to the capital. Roman by adoption, but always Sicilian at heart, I am always fascinated by the beauties of our Italy, between territories to explore and typical food and wine.