Lo si dice spesso dei vini, definiti “espressione del terroir”. Credo di aver trovato sicuramente un vino, davvero espressione del terroir e ovviamente l’ho assaggiato. È un vino bianco straordinario, proveniente da vigneti estremi della Costiera Amalfitana, in Campania, tra Napoli e Salerno: è il Furore Fiorduva di Marisa Cuomo. Prima di parlarvi delle incredibili note di degustazione di questo vino bianco, lasciate che vi racconti qualcosa di più su di esso.Chi è l’enologo? Da dove viene? E il sistema di formazione della vite? E perché il Fiorduva è un “vino estremo”? Ecco qui, con tutte le risposte.
Questo vino è prodotto da Marisa Cuomo e Andrea Ferraioli (e dal loro enologo, Luigi Moio). Si sono sposati nel 1980 e Andrea ha donato alla sposa i piccoli vigneti, eredità del padre. Nasce così l’azienda vinicola Marisa Cuomo. E i vigneti? Molto particolari: circa dieci ettari, coltivati a pergola (un sistema di viticoltura locale) che si arrampica sulle rocce e ruba terreno al mare. A circa 600 metri s.l.m. i vigneti che sovrastano le terrazze sembrano toccare il Mar Tirreno. Ecco come appare Furore, la “neverland”. Dal latino, “Terra Furoris” si riferisce alla furia delle onde del mare che si infrangono contro le scogliere. Da anni, Andrea e Marisa costruiscono terrazze per i loro vigneti, circondati da brevi pareti di roccia, coltivando sconosciuti vitigni locali: Ginestra, Ripoli, Fenile, Pepella, Sciascinoso, Tintore, Tronto e molti altri. È stata ed è tuttora una lotta contro la natura per conquistare ogni singolo lembo di terra.
Tutto questo e la passione, la tenacia e l’amore per la propria terra, rendono questo vino bianco pieno e fine allo stesso tempo: uno dei vini bianchi italiani più apprezzati al mondo. E sono lieto di dirvi di più.
Le mie note di degustazione. Marisa Cuomo – Costa d’Amalfi Furore Bianco Dop Fiorduva 2016 da uve Ripoli 40%, Fenile 30% e Ginestra 30%. Si presenta con un colore giallo dorato brillante. Si apre con aromi di pesca, albicocca, limone maturo, seguiti da fiori di ginestra, camomilla, timo e salvia. Ma non è tutto: note di papaya, pompelmo e frutta candita, mentre una nota salmastra e rocciosa è chiaramente sullo sfondo. Se mettete di nuovo il naso (e, credetemi, non vi asterrete dal farlo!) gli aromi vi suggeriscono l’onda che si infrange sugli scogli. Al palato è equilibrato, morbido, avvolgente, con una bella salinità: è un capolavoro! Al retrogusto, ancora pompelmo rosa. Questo non è un bianco, questo vino è un’applicazione killer per il palato, ma anche per i sensi, perché più si assaggia, più si vuole bere. In definitiva, il Fiorduva è un vino eroico ed estremo, che sa di mare e di roccia, è color oro e profuma di luce solare.
Alcune informazioni tecniche: Si tratta di vigneti specifici coltivati in Costiera a 200-250 metri s.l.m., a sud, in un terreno composto da rocce dolomitiche e calcaree. Vinificazione: le uve surmature vengono raccolte e portate in cantina sane e sicure. Dopo la pigiatura soffice, il succo di scarto viene fatto fermentare con lieviti selezionati a 12°C per tre mesi in botti di rovere francese.
Prezzo al dettaglio: € 50 – $ 58 – La mia valutazione: 97/100