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Lugana, un vino bianco sensuale della regione del lago di Garda, degno di un lungo invecchiamento

diUmberto Gambino

22 Aprile 2020
Lugana

Che ci crediate o no, ci sono alcune uve autoctone in Italia degne di grande reputazione, ma non pienamente riconosciute in Italia tra gli appassionati e i professionisti del settore. Questo è ancora più paradossale se si considera che, tra i tanti vitigni autoctoni, il Lugana DOC è un vino bianco molto apprezzato più all’estero che in Italia. Ecco qualche informazione in più su questo vino: circa 1.700 ettari di vigneti e 18 milioni di bottiglie di vino all’anno (70% per l’esportazione), un centinaio di cantine.

Il Lugana DOC proviene da uve Turbiana, un vitigno autoctono, conosciuto anche come Trebbiano di Soave o Trebbiano di Lugana, spesso paragonato al Verdicchio marchigiano, ma decisamente diverso: esistono circa 65 cloni diversi di Turbiana.

Questo vino è il risultato della combinazione di composizione del suolo e clima specifico. Questa DOC si estende su due regioni, situate a sud del lago di Garda, divise tra Lombardia (provincia di Brescia) e Veneto (provincia di Verona). Le viti sono coltivate a bassa quota (non oltre i 150 metri s.l.m.) in terreni argillosi (soprattutto vicino al lago) o sabbiosi e ghiaiosi (quelli più lontani dal lago). Le uve Turbiana sono coltivate in terreni limosi, provenienti da passate ere glaciali, in un’area molto fertile e minerale. La brezza del lago è un tocco delicato sulle viti, giusto per allontanare l’umidità: queste sono proprio le condizioni perfette per far crescere uve sane.

La zona di produzione dei vini a denominazione Lugana DOC comprende il comune di Sirmione e parte di Peschiera del Garda, Desenzano del Garda, Lonato del Garda, Pozzolengo.
Il sistema di denominazione è semplice e schematico. Il Lugana DOC richiede almeno il 90% di Turbiana, ma la maggior parte dei vini in commercio è composta al 100% da quest’uva. Il restante 10% può provenire da uve locali non aromatiche, coltivate nella regione.

Il Lugana DOC può essere di cinque tipi diversi:

Il Lugana normale (2019 appena uscito) rappresenta quasi il 90% della produzione DOC. Al naso ricorda i fiori bianchi, la mela verde e gli agrumi. In bocca è croccante e immediato.

Lugana Superiore. È invecchiato un anno in più rispetto alla versione normale (attualmente, possiamo trovare sul mercato il 2018). Può essere invecchiato in rovere. Al naso è più complesso: erbe di campo, mandarino, clorofilla e spezie. In bocca è fresco, minerale e saporito.

Lugana Riserva. L’invecchiamento è di almeno 24 mesi (in botti grandi o in barrique). È di colore oro intenso e al naso risulta balsamico e di pietra focaia. In bocca è decisamente corposo e persistente. Ci sono diversi Lugana Superiore e Riserva che meritano un lungo invecchiamento, soprattutto dopo la fermentazione con i lieviti (sur lies). La degustazione di questi vini è un’esperienza toccante!

Lugana raccolta tardiva. Da uve stramature, raccolte di recente, tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre. Si tratta di un vino morbido, non molto dolce, ma che può ricordare i vini dell’Alsazia raccolti tardivamente.

Lugana Spumante. (metodo Charmat o Champenoise). Preferiamo decisamente lo Champenoise, per le sue bollicine cremose e persistenti, oltre che per gli avvolgenti sapori di frutta esotica e la salinità in bocca.

In definitiva, il Lugana DOC e le sue cinque diverse tipologie sono vini eleganti, sensuali, versatili, che si abbinano perfettamente a piatti di pesce di lago e non solo.

www.consorziolugana.it

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diUmberto Gambino

Professional journalist and sommelier, from an early age I breathed the scents of the vineyard and tasted the wine in my grandfather's cellar, in Sicily. The multiple life and work experiences brought me first to Liguria, then to the capital. Roman by adoption, but always Sicilian at heart, I am always fascinated by the beauties of our Italy, between territories to explore and typical food and wine.