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Giuseppe Rinaldi – Brunate Le Coste 2005, il Barolo vincente della tradizione

diUmberto Gambino

17 Gennaio 2017
Rinaldi Barolo

Il prototipo di un’annata eccezionale per tutto il comprensorio del Barolo è il cru Brunate le Coste del millesimo 2005 di Giuseppe Rinaldi.

L’ho assaggiato, provando grande emozione, nel corso dell’ultimo “Barolo Brunello” che si è svolto a Montalcino.

Carlotta Rinaldi presenta Barolo Brunate – Le Coste

Ho capito che nel calice di questo vino si trova intatta tutta l’essenza e la scienza del Nebbiolo proprio di questo lembo di terra.
L’azienda di Giuseppe Rinaldi, infatti, è una delle bandiere del Barolo classico, appartenenti alla scuola “tradizionale” e non certamente a quella “moderna”.

Giuseppe Rinaldi è una delle figure di riferimento di tutto il movimento del Barolo (perché il vino Barolo è decisamente un “Vino in perenne movimento”). Egli ha raccolto il testimone dal padre Battista, personalità severa e leggendaria, divenuto anche sindaco del comune di Barolo dal 1970 al 1975. Dopo Giuseppe è già arrivato il tempo delle due figlie, Marta e Carlotta, prontissime a proseguire il lavoro del padre, da tutti chiamato Beppe.

Dal 1993 si producono in cantina due coppie di assemblaggi diversi dalle uve raccolte nei vigneti storici di proprietà: da una parte Brunate e Le Coste insieme (il vino che presento qui), dall’altra Cannubi San Lorenzo e Ravera. Questi due vini escono in commercio dopo 10 anni dalla vendemmia. Sono in pratica delle Riserve speciali. Per l’invecchiamento del vino si usano solo grandi botti di rovere di Slavonia da 30 e 60 ettolitri. Nessun uso di botti piccole.

A me piace il sapore dell’uva, non quello del legno, non quello della vaniglia”, dice solitamente Beppe.

 

Com’è questo Barolo Brunate Le Coste del 2005? E’ un vino destinato a sfidare il tempo, un vino che darà soddisfazione ai sensi anche fra 10 o 20 anni. Quello che ho assaggiato è relativamente giovane.

Di aspetto rosso granato, si mostra al naso intenso ed evoluto allo stesso tempo, con piccole tinte di cuoio, tabacco dolce, pepe nero, cardamomo, cannella e una lieve tessitura floreale di violetta. Al palato è fine, morbido, con tannini setosi, di grande freschezza e piacevolezza. Davvero un gran bel Barolo!

Prezzo: € 140 euro; $ 148 – La mia valutazione: 96/100

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diUmberto Gambino

Professional journalist and sommelier, from an early age I breathed the scents of the vineyard and tasted the wine in my grandfather's cellar, in Sicily. The multiple life and work experiences brought me first to Liguria, then to the capital. Roman by adoption, but always Sicilian at heart, I am always fascinated by the beauties of our Italy, between territories to explore and typical food and wine.