È sempre un bel lavoro condividere impressioni, emozioni e valutazioni sui vini tipici di una specifica regione italiana (in questo caso: la Romagna, nel Nord Italia), comodamente nella mia città: Roma. Mi piace molto l’idea di puntare sul vitigno Albana di Romagna, proposto in versione secca (introdotta dalla sommelier Monica Coluccia) proposto come il più vero e forse il più naturale. Siamo onesti: quando si parla di Albana di Romagna DOCG, si pensa alla tipologia più famosa: il vino paglierino (Passito) o anche quello plasmato beneficamente dalla muffa nobile. Ma – a mio avviso – questo tipo di vinificazione a secco dell’Albana è il vero banco di prova per ogni buon viticoltore romagnolo.
Perché questo? Perché l’Albana è un’uva romagnola simbolica e antica. A piena maturazione, il grappolo è molto lungo e verticale. Abbiamo visto immagini di grappoli quasi “giganti”. La buccia dell’acino è spessa e, sebbene l’Albana sia un vitigno a bacca bianca, il vino finale sarà anche tannico. Si può anche notare la bassa altitudine (non più di 250 metri) dei vigneti; quasi tutti i produttori di vino sono passati all’agricoltura biologica.
Dieci sfumature di Albana di Romagna secca
Ecco le 10 Albana di Romagna “secche” selezionate in ordine di degustazione. Le mie impressioni in “stile libero”.
- Marta Valpiani – Forlì Bianco IGP 2016
Marta Valpiani e sua figlia Elisa Mazzavillani, cercano di fare tutto da sole, in una bella azienda, nelle terre di Castrocaro Terme (provincia di Forlì-Cesena). Le uve provengono dal Vigneto Cozzi, dove il terreno è calcareo e argilloso, a 170 metri di altitudine.
La mia nota di degustazione: nel bicchiere mostra subito la sua matrice gessosa, lieve e gentile, tra un bouquet di fiori di campo e una spruzzata di mandarino. In bocca è leggero ma progressivo allo stesso tempo, fresco, con un po’ di sapidità e un bel finale agrumato. Sensazioni tanniche tipiche.
Alcuni dati tecnici: affina per 5 mesi in acciaio, poi riposa in bottiglia fino alla commercializzazione. Solo 1295 bottiglie prodotte.
- Fattoria Zerbina – Romagna Albana Secco Bianco di Ceparano DOCG 2016
Sulle colline di Marzeno (Faenza) c’è un bellissimo vigneto ad alberello del 1980. La Fattoria Zerbina (di Cristina Geminiani) è famosa in tutto il mondo per il suo passito Scacco Matto, sapientemente impregnato di botrytis cinerea (muffa nobile): un vino che può tranquillamente competere con i migliori Sauternes.
Qui, a Roma, la Fattoria ha dato una grande dimostrazione di sapienza enologica.
La mia nota di degustazione: questo Albana secco si presenta come un vino bianco nordico: pepe bianco, salvia, timo, bosso, zafferano, racchiusi in un quadro aromatico vivace. L’assaggio mostra la matrice gessosa. Intenso, sapido, con una buona concentrazione, lungo e persistente. È un vino completo, in perfetto equilibrio e con una bella nota salina.
Alcuni dati tecnici: dopo la fermentazione, viene affinato sulle fecce fini per 6 mesi in vasche di cemento.
3. Leone Conti – Romagna Albana Secco “Progetto I” DOCG 2016
Questa Albana nasce da tre diversi vigneti a Oriolo e Santa Lucia, vicino a Faenza, per un totale di tre ettari, tra i 50 e gli 80 metri sul livello del mare.
La mia nota di degustazione: profumi di sale e spezie, rosmarino, grano, poi aromatici, pepe e ribes bianco. Il sorso è molto morbido, con note quasi zuccherine: è fresco, calorico, di buona persistenza. L’intera matrice calcarea si sente tutta in bocca.
Alcuni dati tecnici: vigneto quasi tutto convertito alla viticoltura biologica. Vinificazione in acciaio, poi maturazione per 6 mesi in acciaio e altri 3 mesi in vetro. 15.000 bottiglie.
- Gallegati – Romagna Albana Corallo Giallo DOCG 2016
Antonio e Cesare Gallegati producono Albana dal 1998. Le viti di 60 anni si estendono sui Monti Coralli a Brisighella (in provincia di Ravenna), a 200 metri sul livello del mare.
La mia nota di degustazione: chiaro sapore calcareo, fiori di campo, ginestra. Gusto salato, quasi morbido, di buona intensità e media lunghezza. In questo vino trovo anche la componente tannica. Alcuni dati tecnici: fermentazione in acciaio e imbottigliamento in primavera.
- Tre Monti – Romagna Albana Secco Vigna Rocca DOCG 2016
Vigna della Rocca (50 anni), cresce su terreni scuri: si trova a Petrignone (provincia di Forlì), a 120-150 metri sul livello del mare. Nel vino si trovano anche le uve di Serra (Imola), dove le argille sono chiare, formando un mix di due terre.
La mia nota di degustazione: rivela note dolci di agrumi e mela cotogna. Gusto sapido, sottile e di buon equilibrio.
Dati tecnici: 70% macerazione sulle bucce, 30% pressatura soffice, vinificazione in acciaio. 20.000 bottiglie.
- Giovannini – Romagna Albana Secco GioJa DOCG 2016
Prodotto con uve provenienti da Podere Bellana (Imola), un terreno argilloso e limoso con vigneti di 30 anni. Jacopo Giovannini, proprietario insieme al padre Giorgio. L’etichetta della bottiglia riporta le prime sillabe dei nomi dei due proprietari.
La mia nota di degustazione: la nota di idrocarburi spicca per i suoi profumi. Sembra un Riesling. Sudato, sapido, intenso, il finale è di arancia amara. Sorprendente in questo bianco il perfetto equilibrio nonostante i quasi 16% di alcol.
Alcuni dati tecnici: vinificazione con lieviti indigeni, 8 mesi in cemento sui lieviti.
- Cantina San Biagio Vecchio – Ravenna Bianco Sabbia Gialla IGT 2016
Lucia Ziniti e Andrea Balducci hanno costruito una cantina a San Biagio Vecchio (Faenza). I vigneti si trovano a 190 metri sul livello del mare. Le piante crescono su sabbie di origine pleistocenica miste ad argille rosse e piccole venature di argille calcaree.
La mia nota di degustazione: intenso maturo, come mela cotogna, agrumi. Sorso molto rotondo e fresco con una nota finale dolce, quasi di pesca gialla.
Alcuni dati tecnici: macerazione del mosto sulle bucce per un giorno, maturazione in vasche di acciaio inox per 6 mesi.
- Ancarani – Romagna Albana Santa Lusa DOCG 2015
I proprietari, Rita Babini e Claudio Ancarani (chiamato dagli amici “l’Agricolo”), hanno costruito una piccola e dinamica cantina a Oriolo dei Fichi (Faenza) a 140 metri sul livello del mare. Il vino Santa Lusa mostra nel bicchiere tutto il potenziale di longevità dell’uva Albana.
La mia nota di degustazione: naso intenso, incentrato sul floreale, ma con sfumature speziate e quasi aromatiche. Un bouquet impudente! Il gusto inizia morbido, rotondo, quasi dolce, poi è fresco con una punta di sapidità. Il sorso finale si lascia andare a una decisa scia tannica. “Il vitigno Albana racconta bene la storia e noi dobbiamo lasciarlo parlare”, spiega Rita Babini.
Alcuni dati tecnici: diraspatura e normale pigiatura del mosto in presenza di bucce per 3-5 giorni. Devastazione e pressatura soffice. Maturazione di 3 mesi sui lieviti, poi affinamento in vasche di cemento per 12 mesi. Poi 3 mesi in bottiglia.
- Paolo Francesconi – Vino Bianco Arcaica 2015
Dalla zona di Sarna (Faenza), ricca di argille rosse e di viti ventennali allevate a Guyot e a pergola romagnola. Azienda biologica dal 1992, ma Paolo strizza l’occhio alla biodinamica. Questo vino è caratteristico per il minimo affinamento in anfora di terracotta.
La mia nota di degustazione: nel bicchiere giallo oro, note macerate e leggermente ossidate. Profumo di pera e fieno. Ginestra floreale, timo, bouquet interessante ma non abbastanza chiaro. Immediato, ampio, immediatamente saporito con una nota di dolcezza. Minerale al punto giusto e buona persistenza.
Alcuni dati tecnici: è invecchiato per il 90% in acciaio e per il 10% in anfora di terracotta. Utilizzare solo lieviti indigeni. 60 giorni di macerazione.
- Vigne dei Boschi – Ravenna Bianco Monterè IGT 2014
Da un vigneto impiantato nel 1985 da Katia e Paolo Babini, dopo diverse selezioni clonali, a Brisighella, a 150-200 metri su terreno bianco calcareo.
La mia nota di degustazione: in questo vino c’è piena corrispondenza tra territorio d’origine e sensazioni gusto-olfattive. È diverso e più evoluto di tutti i precedenti Albana assaggiati. Note calcaree e argillose, chicchi di caffè, orzo, timo e salvia, fruttato giallo. Gusto citrico, intenso, morbido, di buona concentrazione: con spalle e muscoli. È l’unico che conosce il legno, ma con stile.
Alcuni dati tecnici: vinificazione in tonneau di rovere francese di secondo passaggio Allier. Rimane in maturazione nelle stesse botti per 24 mesi.
Conclusione? Il vino Albana di Romagna secco è davvero una bella scoperta!