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Altemasi Graal Riserva. Dal Trentino, un esempio vincente di cooperazione!

diUmberto Gambino

27 Agosto 2018
Altemasi TrentoDoc Riserva Graal

Ci sono diversi esempi di cooperazione in Italia, in agricoltura, ma soprattutto nel settore vinicolo. Oggi più che mai “i numeri fanno la forza”. E il vino, di cui parlo, che mi ha divertito è uno spumante, prodotto da una cooperativa, la Cavit Trento, cioè la Cantina Viticoltori del Trentino, una cooperativa davvero grande, che coinvolge circa 4500 viticoltori, di 10 cooperative del Trentino, nel Nord Est dell’Italia.

Tutto ha inizio nel 1950, quando alcuni viticoltori si uniscono, costituendo il cosiddetto Consorzio di Cantine Sociali, un embrione del Cavit, con lo scopo principale di valorizzare la loro terra e i loro frutti. Nel 1957, con la crescita dell’attività, il Consorzio acquista una cantina. Nel 1964 è stata costruita l’attuale tenuta di Cavit a Ravina di Trento, che è diventata un punto di riferimento per la viticoltura.

La sede è la tenuta Maso Toresella, costruita nel 1500, proprio in riva al lago di Toblino, con un’incredibile villa, circondata da vigneti e fondata dai Principi Vescovi di Trento. Qui, Cavit ha fondato con l’Istituto Enologico di San Michele all’Adige (Fondazione Edmund Mach) un centro sperimentale all’avanguardia, per progetti di vinificazione ed enologia, per creare vini di altissima qualità, come quelli a marchio “Il Maso“, vini monovitigno.

La Cantina Altemasi fa parte di Cavit ed è il fiore all’occhiello della viticoltura trentina, dove la produzione si concentra esclusivamente su vini spumanti, sotto la denominazione Trento DOC. Costruito nel 1993, è un edificio ad alta tecnologia, su 4 piani – il seminterrato è sotterraneo per l’invecchiamento dei vini spumanti.

Lo spumante che ho assaggiato mi ha divertito, come sempre. Ecco la mia descrizione:

Le mie note di degustazione: Altemasi Riserva Graal 2010 – è un metodo Classico, prodotto solo nelle annate migliori. Chardonnay 70% e Pinot nero 30%. Il vino base viene affinato 72 mesi sui lieviti. La mousse è bianca e le bollicine sono piccole e persistenti. È quasi cremoso. Il colore è verdastro – giallo paglierino. Al naso è intenso con note di frutta matura, ananas, pesca, fiori di campo, camomilla, caffè tostato, pinoli e ancora iodio e vaniglia. È sicuramente un bouquet complesso, elegante e mutevole, ogni volta che metto il naso nel bicchiere. In bocca è fresco, salato, con un lungo retrogusto e un finale di frutta matura, spezie e crema pasticcera.

Alcune informazioni tecniche: le uve sono coltivate in alta collina nelle migliori zone di produzione di spumanti di Trento (Colline di Trento, Altopiano di Brentonico e Valle dei Laghi). I terreni dei vigneti sono un mix di depositi vulcanici e glacio-fluviali, a 500-600 metri sul livello del mare. L’annata 2010, del resto, era nella media. Lo Chardonnay viene affinato per il 50% in acciaio e per il 50% in rovere.
Nota storica: Graal in latino medievale significa ciotola: nella storia di Re Artù il Santo Graal è la ciotola che Gesù tiene in mano durante l’ultima cena.
Abbinate questo spumante a un risotto ai funghi piccanti o a tutto pasto: il sapore sarà delizioso!

Prezzo al pubblico: € 35 – $ 41. La mia valutazione: 95/100

www.cavit.it

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diUmberto Gambino

Professional journalist and sommelier, from an early age I breathed the scents of the vineyard and tasted the wine in my grandfather's cellar, in Sicily. The multiple life and work experiences brought me first to Liguria, then to the capital. Roman by adoption, but always Sicilian at heart, I am always fascinated by the beauties of our Italy, between territories to explore and typical food and wine.