Il vino top di oggi proviene dal vigneto della collina Cerequio, a 300 metri sul livello del mare, condivisa dai comuni di Barolo e La Morra, in provincia di Cuneo (regione Piemonte). E’ questa la zona storica delle Langhe, diventata patrimonio dell’umanità riconosciuto dall’Unesco. La vigna Cerequio è un cru di prima categoria: le uve Nebbiolo dell’azienda Boroli sono coltivate nella parte del comune di Barolo.
Il vino Barolo Cerequio, prodotto da diverse cantine del territorio, risulta sempre di eccellente qualità. Non fa eccezione, anzi è davvero un Top fra i migliori Barolo, quello dell’azienda Boroli. Questo vino mi è stato proposto personalmente in assaggio da Achille Boroli, titolare della cantina. Io ho apprezzato in particolare la sua reale passione nel presentare il suo vino.
La famiglia Boroli ha iniziato la sua attività nel diciannovesimo secolo, nel settore tessile, poi è passata all’editoria (gruppo De Agostini, famoso per le sue eccellenti carte geografiche). Negli anni ’90 è scoccata la scintilla che ha portato i Boroli ad acquistare vigneti in Langa, nei tre comuni classici del Barolo: Castiglione Falletto (vigna denominata Cascina La Brunella), La Morra (Cascina Sorello) e appunto Barolo (Cerequio). La cantina di produzione si trova a Cascina La Brunella.
E’ bene precisare quali sono le caratteristiche del cru Cerequio che poi ritroviamo nei vini Barolo.
La zona è caratterizzata da un microclima straordinario, ideale per sviluppare ed esaltare le migliori qualità della vigna: i vecchi del luogo hanno dato a questa località il soprannome di “Riviera delle Langhe” perché la neve si scioglie subito. Qui troviamo terreni argillosi con marne azzurre e calcare mediamente sabbioso. L’età media delle viti è di 30 anni.
Ecco come ho trovato il vino Barolo Cerequio 2012 di Boroli.
Anche se è relativamente giovane (di fatto “un neonato”) dimostra vivacità, eleganza e una grande potenziale longevità nel calice. Profuma di fiori di violetta, marasca, cannella, spezie come i chiodi di garofano, su uno sfondo di erbe officinali e macchia mediterranea molto ben amalgamati. La componente balsamica è evidente. Sono aromi freschi che negli anni troveranno la giusta evoluzione. Il gusto è sapido, molto fresco, con una vena minerale dovuta proprio alla tipologia del terreno. Il sorso è molto persistente e di grande soddisfazione per i sensi. Da bere anche fra 5-15 anni. Sarà sempre al top, anzi più certamente buono.
Alcuni dettagli tecnici: fermentazione in acciaio a temperatura controllata per 10-12 giorni, permanenza sulle bucce per 20-25 giorni, segue la svinatura. Dopo la fermentazione malolattica in legno piccolo, il vino viene travasato in barrique. L’invecchiamento in botti piccole è non inferiore ai due anni. Infine c’è un altro anno di affinamento in bottiglia prima che il vino venga venduto.
Prezzo: € 80 – $ 85. La mia valutazione: 94/100